FATTI

Disastrosa l'estradizione di Assange
per la libertà d'informazione

"L'extradition d’Assange serait un signal désastreux pour tous les lanceurs d'alerte". E' il grido d'allarme lanciato da numerose associazioni internazionali...

Richiamo all'Ordine per la guerra:
basta con l'orrore e continenza

Senza censure ma con umanità. Così si dovrebbe raccontare la guerra, secondo l'Esecutivo del Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Giornalisti che ha diramato...

Sinora una ventina i reporter uccisi
per raccontare la guerra in Ucraina

Sarebbero sinora una ventina i giornalisti uccisi in Ucraina dal 24 febbraio, giorno di inizio dell'invasione sferrata delle truppe di Putin. Il primo fu Dealerbek...

"Saranno tutti connessi
i 10mila plessi scolastici italiani"

Una connettivitĂ  garantita per 5-6 anni ad altissima banda a tutte le scuole italiane, in complesso circa 10.000 plessi scolastici. Lo ha anticipato Vittorio Colao, ministro...

La Gazzetta del Mezzogiorno:
grave accusa del Cdr

C'è chi "dilaziona i tempi del ritorno in edicola per favorire progetti editoriali concorrenti". Questo il grave atto di accusa del comitato di redazione della "Gazzetta...

Distinguere le notizie dalle opinioni
in Usa se ne discute, in Italia no

"I fatti separati dalle opinioni" è uno slogan anglosassone importato in Italia negli anni Settanta, in particolare dal settimanale mondadoriano "Panorama", allora...

"Frodi" nei contributi all'editoria
tre condanne a Catania

Erano accusati, sulla base di indagini della Guardia di Finanza, di "simulazione di vendite di copie del Quotidiano di Sicilia" e, così facendo di aver indotto "in errore...

Ecco le misure per l'informazione
previste nel decreto Rilancio

Vediamo cosa prevede per l’editoria il decreto Rilancio, all'attenzione della commissione Bilancio della Camera. AIUTI ALL’EDITORIA. Vengono introdotte...

Assemblea e stato di agitazione
per i collaboratori del Messaggero

Si è costituita a Roma l’assemblea collaboratori del Messaggero. Proclamato lo stato di agitazione. L’iniziativa, sotto l'egida del sindacato dei giornalisti...

Vendite quotidiani: carta più digitale
battono il Coronavirus

Ultime notizie dal fronte delle vendite. Il quotidiano regge. Nell’ultimo anno – e negli ultimi mesi – il record di tenuta e di slancio è senz’altro del Fatto ...

Quattro fattispecie criminose:
114 canali Telegram sequestrati

Riciclaggio, ricettazione, accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico, furto e violazione della legge sul diritto d’autore: sono le ipotesi di reato accertate...

Iniziative

IERI/OGGI

MATERIALITÀ E STORIA
NELLE OPERE DI BEPPE LOPEZ

La scelta del dialetto nei suoi romanzi è stata determinata dalla convinzione che il dialetto sia per definizione il linguaggio degli umili e degli emarginati e che, di conseguenza, la lingua nazionale appartiene ai ricchi e ai colti. Crede che tutto questo valga ancora per la società italiana di oggi, omologata anche linguisticamente dalla televisione e dai media, e che quindi il dialetto sia ancora segno di indigenza culturale? Il dialetto non è per definizione il linguaggio degli umili e degli emarginati. Infatti - fino agli anni Settanta diffusamente e, in misura ridotta, tuttora - l’uso del dialetto è pratica comune da parte dei ceti colti, specie nei grandi agglomerati urbani per promiscuità edilizia, urbanistica e quindi sociale, ma anche nei piccoli centri per accentuata informalità nei rapporti interpersonali. Certo il dialetto diventa segnale di emarginazione quando, nei ceti e negli individui socialmente meno dotati, non è accompagnato alla conoscenza della lingua ufficiale e della cultura. A questo si aggiunga che, effettivamente, alcune lingue di comunità emarginate o periferiche rispetto allo sviluppo economico, «non integrate», sono significative e per qualche aspetto costitutive appunto della loro emarginazione e della loro perifericità. Il dialetto nella sua accezione di lingua materna - che quindi presuppone l’acquisizione successiva di un altro linguaggio (la lingua ufficiale, della comunicazione formale) – è per definizione il linguaggio dell’emotività e della materialità: abbiamo imparato, fin dalla nostra prima fase della capacità di intendere e di volere, ad usare quelle parole dialettali che rimangono intrecciate inestricabilmente con i concetti, i bisogni e le emozioni che con esse volevamo esprimere. ...