Libri

Libri nel mese di Luglio

  • C'ERA UNA CASA A MOSCA
    di Alexandra Litvina e Anna Desnitskaja

    Per un’abitudine ormai inveterata non leggo mai un libro per volta. E quando uno balza in primo piano, ce ne sono almeno uno o due che lo accompagnano. Idealmente potrebbero essere infiniti. La questione delle ciliegie funziona perfettamente anche per i libri. I legami possono essere di vario tipo, a partire dalla curiosità. Così quando sono entrata in possesso di C’era una casa a Mosca (Donzelli 2020) – un acquisto inusuale per certi aspetti, al punto che il libraio non ricordava di che libro si trattasse - ero (e sono ancora) alle prese con un saggio filosofico tanto impegnativo da dover essere centellinato e, per di più, tanto datato da poter passare inosservato, come qualcosa di stantio. Il titolo è L’uomo è antiquato. Considerazioni sull’anima nel tempo della seconda rivoluzione industriale (Bollati Boringhieri 2003). L’autore è Gunther Anders, l’anno della prima edizione il 1956, quello della prima edizione italiana il 1963. Le riflessioni che contiene sono indispensabili per capire come siamo arrivati al punto in cui ci troviamo. Ma non può essere letto in fretta. Va meditato. Per questo entra in scena C’era una casa a Mosca. È un illustrato ed è pensato per essere letto a partire dagli otto anni. Come intermezzo tra una riflessione filosofica e l’altra dovrebbe essere perfetto ...

    data: 18/07/2022 18:52

  • QUATTRO CENTESIMI A RIGA. Morire di giornalismo
    di Luca Lucio

    Quanto vale il lavoro di un giornalista precario? Si può accettare di scrivere un articolo per quattro centesimi a riga, sfidando criminalità e poteri forti fino a sacrificare la propria vita? Sono le domande che mi sono posto quando ho “scoperto” la storia di un collega calabrese che, alla soglia dei 40 anni, ha deciso di farla finita con un’esistenza fatta di mobbing e pressioni psicologiche, ricatti da parte di editori senza scrupoli e una passione che nel tempo si era trasformata in disperazione. Alessandro Bozzo, così si chiamava quel giornalista, era arrivato a un bivio della vita con il carico di una serie di minacce da parte della ‘ndrangheta, un lavoro sempre più in bilico e un matrimonio che stava per fallire. Un coraggioso cronista di provincia che all’improvviso si era reso conto di come tutto quello in cui aveva creduto e per il quale aveva sacrificato la sua esistenza stava per crollare. ‘Quattro centesimi a riga’, il romanzo che ho scritto per Zolfo Editore (pagg. 304, euro 18) racconta il contesto nel quale vive gran parte del giornalismo italiano, soprattutto al Sud e nelle periferie: tra precarietà, sfruttamento, salari al di sotto della decenza, pressioni psicologiche, mobbing, editori senza scrupoli e quotidiane intimidazioni. La vicenda di Alessandro, ripercorsa attraverso un diario-testamento, diventa così una storia collettiva sullo stato dell’informazione nel nostro Paese. Dove tre giornalisti su quattro non hanno un contratto di lavoro e migliaia e migliaia di free lance non riescono nemmeno a fatturare 5 mila euro (lordi) all’anno. ...

    data: 17/07/2022 18:20