Libri
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I SEGNI CHE "CAPATOSTA" LASCIA NELLA LETTERATURA
Intervista con Beppe Lopez per i dieci anni del suo "classico", che compare in una nuova edizione
Ci sono comete che abbagliano, al loro apparire, ma presto scompaiono allo sguardo. Ci sono stelle che, minuscole alla percezione dell’occhio, rimangono lì, a brillare nel firmamento. La similitudine ci può aiutare a capire qual è la differenza tra un’opera letteraria qualsiasi e un classico. La prima si scioglie alla prova del tempo, mette a nudo la sua evanescenza minimalista. Il secondo continua a risuonare dentro di te, per i suoi personaggi, per la sua lingua, incide nella storia del costume e della cultura. Così, semplicemente, potremmo spiegare i segni che lascia nella letteratura del Paese “Capatosta”. Il romanzo del pugliese Beppe Lopez, apparso profeticamente nel settembre 2000, a cavallo del nuovo millennio, si offre ai nuovi lettori per i tipi della pugliese Besa in una edizione caratterizzata da un ulteriore lavoro di lima dell’autore. ...
data: 07/05/2011 15:49
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E LE GRANDI POTENZE "INVENTARONO" L'ALBANIA
Il principe di Wied nell'intrico balcanico: una storia sospesa fra tragedia e operetta
“L’invenzione dello Stato di Albania e la singolare avventura di Guglielmo di Wied nell’eterno intrico balcanico, alla vigilia della prima guerra mondiale”. Recita così il sottotitolo dell’ultimo romanzo di Beppe Lopez. Anzi, un racconto storico (“minuziosamente fedele ai fatti, come una cronaca”, tiene a precisare l’autore). Il titolo è “Il principe nel groviglio”. L’editore, Zines. Viene subito la tentazione di chiedersi che senso e quale utilità abbia ricordare oggi quegli eventi del 1914, a quasi un secolo di distanza. Tentazione che è quasi un obbligo, essendo l’autore non uno storico e nemmeno un intellettuale uso a frequentare sfere estranee all’attualità e all’impegno sociale. E’ il caso di ricordare che Lopez, dopo una vita tutta consacrata al giornalismo politico e alle direzioni di quotidiani, agenzie e riviste, si è dedicato ...
data: 05/05/2011 18:25
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"GIOVANNA MARINI SENATRICE A VITA"
RILANCIAMO L'APPELLO AL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
“Riteniamo che ci siano in Italia poche persone, pochi cittadini e pochi intellettuali che, per eccellenza professionale, passione civile, rigore morale e sobrietà di costumi, meritino quanto Giovanna Marini il più alto riconoscimento civile e istituzionale previsto nel nostro ordinamento democratico”. Con questa motivazione è stato inviato, a suo tempo, al Presidente della Repubblica un appello per la nomina a Senatore a vita di una delle più note e alte esponenti della cultura musicale e popolare italiana. Su iniziativa del sito “Informazione e Democrazia”, l’appello fu sottoscritto da un centinaio di cittadini, intellettuali, professionisti, giornalisti e operatori culturali fra i quali Sandro Curzi, Grazia Francescato, Ivan Della Mea, Beppe Giulietti, Marcelle Padovani e Alessandro Portelli ...
data: 12/02/2008 21:57