Libri

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  • I VINTI DI VITTORIO VENETO
    Mario Isnenghi e Paolo Pozzato (Il Mulino)

    L’ultima fatica dello storico Mario Isnenghi, già docente nelle Università di Padova, Torino e Venezia, in collaborazione con Paolo Pozzato, docente di storia e filosofia a Bassano ed esperto di Storia militare della Grande Guerra, è dedicata a come è stata vissuta la battaglia di Vittorio Veneto dagli Austroungarici. Già il titolo dell’interessantissimo saggio I vinti di Vittorio Veneto, edito da Il Muliino (pag, 385, euro 26), ci mostra l’angolo visuale da cui parte e si sviluppa la ricerca, quello dei vinti che si trovarono improvvisamente a fare i conti con lo sfacelo della compagine imperiale e con le defezioni e gli ammutinamenti delle varie componenti nazionali da cui era costituito l’esercito dell’Impero asburgico. Entità sovranazionale prestigiosa e dalla durata secolare, l’Impero implose e si disgregò perdendo le componenti slave, ceche, ungheresi, polacche che in un moto centrifugo finirono per rendersi indipendenti dando vita a Stati nazionali e al costituirsi di un nuovo assetto geopolitico dell'Europa. Fu la fine di un mondo ...

    data: 07/12/2018 22:37

  • PASSIONE
    di Paolo Crepet

    Paolo Crepet, oltre ad essere un noto volto della televisione, è prima di tutto psichiatra, sociologo e scrittore prolifico ed appassionato che ci fornisce, attraverso i suoi testi, un’attenta analisi della nostra società e attualità. Il professor Crepet è cresciuto in una famiglia di artisti: il suo nonno paterno, Angelo è un pittore (amico tra l’altro di Amedeo Modigliani), mentre il nonno materno è un ceramista. Quest’esperienza ha influenzato la sua concezione della vita, del bello e della felicità: “La mia famiglia mi ha insegnato il valore della creatività, dell’immaginazione, del bello. Tutto parte dalla ricerca della felicità e per questo credo che la psichiatria sia l’arte di rimuovere gli ostacoli alla felicità. Sono convinto che la psichiatria abbia più a vedere con l’arte che con altro.” E sono convinta, dopo averlo letto, che il suo ultimo lavoro, Passione, possa essere una guida verso la felicità, perché per essere felici bisogna assecondare le proprie passioni. Per vivere in maniera intensa, per vivere veramente godendo a pieno di ogni singolo istante è necessaria la passione. L'etimologia del termine passione ...

    data: 01/12/2018 18:07

  • HO VISTO AGIRE S'ACCABADORA
    di Dolores Turchi

    La Sardegna, definita quasi un continente, a causa dell’isolamento che l’ha caratterizzata ha dato vita alla Civiltà nuragica, unica e peculiare, ma per la posizione al centro del Mediterraneo è stata anche punto d’incontro, lungo le coste, di popolazioni orientali con l’elemento autoctono. Queste condizioni hanno dato luogo dal punto di vista culturale a tendenze recessive che hanno permesso la conservazione di usi ancestrali e, con l’introduzione del Cristianesimo, a interessantissimi e importantissimi sincretismi magico – religiosi, vere sopravvivenze di cui ci è data testimonianza dai Sinodi, da sentenze inquisitoriali e, in epoca più vicina a noi, da viaggiatori e studiosi, in primis Alberto La Marmora che diede dettagliatissima relazione nel suo Voyage en Sardaigne de 1819 à 1825 su cui si basano tutti gli studi successivi. Il fenomeno sul quale voglio riferire, studiato con passione e competenza dalla studiosa di Tradizioni popolari la professoressa Dolores Turchi riguarda l’eutanasia. Col termine Accabadora si indica una particolare persona che, con molta discrezione ...

    data: 26/11/2018 15:47

  • LE ASSAGGIATRICI
    di Rosella Postorino

    «Che cosa permette agli esseri umani di vivere sotto a una dittatura?» Amara riflessione quella di Rosa Sauer, protagonista del romanzo Le assaggiatrici di Rosella Postorino, vincitore del Premio Campiello di quest’anno. Una domanda cui non è possibile rispondere perché in essa si nasconde il più recondito sentimento dell’animo umano: lo spirito di sopravvivenza per sé e i propri cari. Una domanda però che spinge a un’altra riflessione: quanto è stato ed è difficile resistere, opporsi alle logiche del potere? Il romanzo della Postorino è un mix esplosivo che tiene attaccato il lettore alle pagine: la storia di una donna costretta a lasciare Berlino a causa della guerra e che, rifugiatasi nella campagna di Gross – Partsch, dai suoceri, mentre il marito è al fronte, viene obbligata a servire il Führer, assaggiando assieme ad altre nove compagne, i pasti a lui destinati prima che gli vengano serviti. Un lavoro vero e proprio, retribuito con 200 marchi al mese… Ed ecco la paura, anzi due tipi di paura: quella di morire, ma anche la paura della ribellione. Sì, perché Rosa vorrebbe ribellarsi: Hitler in fondo è colui ...

    data: 21/11/2018 19:36

  • BRETELLINE ROSSO SANGUE. IL CASO FUSCHI
    di Salvatore Genovese

    Autorizzato dal podestà-sindaco, Paolo Lucifora, ʹntisu Paulu l’uorvu, banditore vittoriese cieco dalla nascita grida per le strade: “Si persi ʹn picciriddu ʹi quattr’anni e a matri ʹu va circannu. Cu n’avi notizzi, parrassi ccu don Pidrinu Fuschi, ra pasticceria Tri Marie (si è perso un bambino di quattro anni e la madre lo cerca. Chiunque avesse notizie, può rivolgersi al signor Pietro Fuschi, della pasticceria Tre Marie)”. Paulu, provato come tutta la cittadinanza dalla notizia, non accetta il compenso che il padre di Alfredino, Pietro Fuschi, vuole dargli perché spera solo che ritrovino sano e salvo il bambino di solo quattro anni, rapito a Vittoria nel maggio del 1946 davanti al bar dei suoi genitori. Non sa ancora Paolo, come non lo sanno Pietro e la sua famiglia, che il piccolo è stato ucciso ...

    data: 18/11/2018 16:19

  • LA CONCRETA UTOPIA DI ADRIANO OLIVETTI
    di Franco Ferrarotti

    Franco Ferrarotti, sociologo e intellettuale eccelso, Accademico dei Lincei, padre della Sociologia in Italia, nella sua vita ha conosciuto tanti personaggi illustri e ha avuto l’onore di collaborare, dal 1948 al 1960, con Adriano Olivetti del quale. Con affetto, chiarezza e profondo sentire - in "La concreta utopia di Adriano Olivetti", EDB - ne tratteggia ora la personalità e la visione del mondo e della società oltre che l’operato da imprenditore illuminato, attento al benessere dei lavoratori e della comunità che con l’azienda doveva costituire un tutto integrato. Ciò, sottolinea Ferrarotti, non deve intendersi come paternalismo bensì come apertura mentale e lungimiranza da operatore sociale, uomo politico nel senso pieno che sperimentava nel campo industriale una visione complessa e organica che abbracciava la comunità territoriale, la convivenza democratica e il problema della ristrutturazione dello stato che rende la visione olivettiana di notevolissima attualità. Preveggenza, acume, profonda umanità, rendono Olivetti un modello scomodo per le camarille e gli interessi di bottega dei politici e dei sindacati tradizionali. Per Olivetti la contrattazione a livello nazionale ...

    data: 06/11/2018 11:43

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