Sono già state svelate le date dell'edizione 2023 del Salone Internazionale del Libro di Torino: si terrà dal 18 al 22 maggio e avrà un compito impegnativo, visto che quest'anno la manifestazione ha chiuso i battenti con numeri giganteschi. I visitatori sono stati oltre 168.000, facendo registrare il record assoluto di presenze.
"Il Salone è unico a livello mondiale - ha spiegato il direttore Nicola Lagioia nella conferenza di chiusura - qualcosa di più di una fiera editoriale. Il segreto del Salone è che non ha pubblico, ma ha una vera e propria comunità di lettori, che si ritrovano anche nel resto dell'anno". Nei cinque giorni di kermesse sono stati circa duemila gli eventi dentro e fuori il Lingotto Fiere, di cui duecento sold out. Grande successo anche per le novità di quest'anno come la Casa della Pace, dedicata all'analisi della guerra in Ucraina e alla solidarietà per il suo popolo, o il Bosco degli Scrittori, lo spazio più fotografato del Salone realizzato con Aboca. “I temi qui dentro erano gli stessi del fuori, la pandemia, la guerra, la paura della povertà, la crisi, ma la differenza è che qui non eravamo soli" ha commentato Lagioia, che ha aggiunto: "C'è stato un record di visitatori, gli editori non hanno mai venduto tanti libri come in questa edizione e i numeri ci dicono che questa crescita che si registra anno dopo anno, dal 2017 ad oggi, non è una fiammata ma una crescita strutturale. Questo significa che il Salone di oggi è molto diverso da quello di qualche anno fa, è entrato in una nuova dimensione, si è allargato, è diventato più solido".
Per gli organizzatori, insomma, un modello vincente che detta la linea per le nuove edizioni. Il futuro, però, è tutto da scrivere: nelle prossime settimane deve essere rinnovato il presidente del Circolo dei Lettori, ente organizzatore del Salone con l'associazione Torino Città per il Libro, e deve essere individuato il nuovo direttore, che l'anno prossimo sarà ancora affiancato da Nicola Lagioia. Per garantire e aumentare ancora la qualità del Salone, che quest'anno ha toccato il suo apice organizzativo anche per l'aumento degli spazi che hanno superato i 110.000 metri quadri, dovranno essere fatti importanti investimenti, anche strutturali.
All'inaugurazione del Salone il Ministro della Cultura Dario Franceschini ha ribadito il suo impegno “per portare a compimento un disegno di legge per il libro complessivo, una legge di sistema che prendesse un po' come riferimento la legge del cinema in Italia”. Il Ministro della Cultura ha anche ricordato che "i dati che riguardano il settore dell'editoria sono confortanti. In particolare, la stagione del lockdown ha riavvicinato le persone ai libri, alla lettura e ai consumi culturali". Che la cultura sia il fondamento della libertà e della crescita dei ragazzi e di tutti noi, lo ha sottolineato anche il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi: "Saper leggere è importante come saper scrivere. Vuol dire avere le parole per dirlo. Essere cioè liberi". Anche il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato che "leggere rende liberi e arricchisce" nella lettera inviata al Presidente dell'Associazione Culturale Torino, la Città del Libro e Salone del libro, Silvio Viale, letta nell'incontro inaugurale. "Pasolini, di cui abbiamo recentemente celebrato i cento anni dalla nascita, scriveva ''Puoi leggere, leggere, leggere, che è la cosa più bella che si possa fare in gioventù: e piano piano ti sentirai arricchire dentro, sentirai formarsi dentro di te quell'esperienza speciale che è la cultura'" ha aggiunto il Capo dello Stato. Sul palco della Sala Oro dell'Oval Lingotto è salita tra gli applausi anche Maria Falcone, invitata da Lagioia per l'apertura del Salone. "La vita è una sola e bisogna spenderla al meglio delle nostre possibilità, diceva mio fratello Giovanni. E questo viene dalla bocca di un uomo che ha saputo fare della propria vita uno strumento di libertà per tutti" ha raccontato la sorella del giudice Falcone nel trentennale della strage di Capaci. Per Jovanotti, superstar alla fiera di Torino nel giorno di apertura, "il Salone del Libro è il Sanremo della letteratura". Jovanotti è salito sul palco con Nicola Crocetti tra applausi e grida dei fan che lo hanno atteso per ascoltare le “Poesie da spiaggia” che ha pubblicato e scelto con il mitico editore di poesia. "La poesia circola, si muove, mi piacerebbe che ci fosse uno spazio nelle librerie curato senza ammiccamenti. Un bell'angolo dedicato alla poesia che ha un bel vantaggio perché è rapida" ha detto Jova dell'antologia che a una settimana dall'uscita è subito entrata nella top ten dei libri più venduti.
La grande parete colorata dello stand di Ivrea Capitale italiana del libro è stata forse la più vivace del Salone di Torino, con i suoi post-it multicolori con le risposte alla domanda "Cosa faresti per far leggere di più gli italiani?". Tanti i commenti propositivi, come abbassare il prezzo dei libri, stimolare l'apertura delle librerie anche nei piccoli centri o inserire le graphic novel nelle biblioteche scolastiche, o ancora spegnere il calcio e gli smartphone. Alcuni sono dei veri propri appelli: “Leggete, perché da questo dipende ciò che saremo domani. La cultura è il passaporto per i popoli” o “Leggere rende liberi e ti fa invecchiare meglio". I commenti saranno ripresi sui canali social della Capitale italiana del libro e diventeranno spunto di riflessione per il Manifesto per il futuro del libro e della lettura che Ivrea realizzerà nei prossimi mesi.
Il Salone è anche un momento di bilanci per il settore editoriale. Quest'anno per la prima volta l'Associazione Italiana Editori, in collaborazione con il programma Eudicom finanziato dalla Commissione Europea attraverso Europa Creativa, ha presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino i numeri che definiscono il peso dei fumetti - strisce, graphic novel, manga, fumetti per bambini e ragazzi - nell'editoria italiana. Negli ultimi anni il genere che ha avuto la crescita maggiore è infatti il manga, passato da 11,2 milioni di euro di vendite nel 2019 a 58,3 milioni di euro nel 2021. Quanto al valore delle vendite, i fumetti pesano per il 5,9% sul totale del mercato di varia e i numeri dei primi quattro mesi del 2022 indicano che questo genere continua a crescere: nel periodo tra gennaio e aprile arrivano a pesare per il 12,3% sul numero di copie e per il 7% come valore.
Altri dati interessanti sono quelli rielaborati dall'AIE su rilevazioni Nielsen BookScan relativi alle librerie fisiche che tornano ad essere il canale dove si vende più della metà di tutti i libri di varia. A livello di quote, le librerie superano la metà delle vendite con il 52,4%, l'online si ridimensiona al 43% mentre la grande distribuzione cala ancora fino al 4,6%. Si interrompe così la crescita dell'online che proseguiva ininterrotta dal 2019, mentre le librerie fisiche continuano a recuperare terreno dopo il crollo nel 2020 a causa delle chiusure dovuta alla pandemia. Tuttavia l'editoria italiana dovrà affrontare un contesto economico caratterizzato dall'aumento dei prezzi della carta, dall'inflazione e dalla caduta dell'indice di fiducia dei consumatori. Sul lungo periodo, la scommessa è conquistare nuovi lettori giovani attraverso i canali di comunicazione da loro più utilizzati e con un'offerta editoriale e culturale in cui possano sempre più riconoscersi. Secondo una rilevazione dell'Osservatorio AIE a cura di Pepe Research, gli acquirenti che nelle loro scelte dichiarano di essere stati influenzati "molto" o "abbastanza" da quanto letto, visto o ascoltato sui social network sono il 59% nel 2021 mentre erano il 50% nel 2019.
Prevale l'ottimismo tra le piccole librerie: quasi due librai su tre prevedono di chiudere l'anno con vendite stabili o in aumento rispetto al 2021. E altri segnali positivi di ripresa sono gli eventi in presenza, organizzati dal 23% delle librerie e previsti a beve per il 34%. Sono le indicazioni che arrivano dal sondaggio "2022: Ritorno in libreria. La ripartenza dei piccoli librai tra pandemia e crisi internazionale", condotto da SWG per Sil-Confesercenti su un campione di 400 responsabili di librerie non legate a catene nazionali distribuito su tutto il territorio nazionale. Dall'indagine emerge che l'incertezza legata alla ripresa dei contagi Covid, acuita dall'esplosione del conflitto russo e dalla corsa dei prezzi energetici, ha frenato le vendite nei primi quattro mesi dell'anno ma per la restante parte dell'anno prevale l'ottimismo: il 64% pensa di chiudere l'anno con vendite stabili o con variazioni positive o molto positive nonostante tutto.