“I dirigenti marketing di un notissimo marchio di abbigliamento giovanile interessato all’immobile mi hanno contattato chiedendomi disponibilità ad allestire una nuova Saletta Rossa, ad uso culturale, nei locali dell’ex libreria, nel contesto di uno store di vestiti. Hanno già svolto delle indagini di mercato e contattato quanta gente passa sui marciapiedi di Port’Alba in funzione degli orari del giorno”. l’annuncio arriva direttamente da Diego Guida, editore napoletano e membro della storica famiglia dei librai partenopei.
la libreria Guida, a Port’Alba, era un punto di riferimento non esclusivamente per i napoletani ma per tutti coloro che capitavano in città e volevano respirare cultura tra gli scaffali di libri o assistere a presentazioni e discussioni nella Saletta Rossa. Da anni la libreria Guida a Port’Alba non c’è più. È sparito definitivamente un luogo colmo di storia e di fascino, un riferimento frequentato da Pasolini, Kerouac, Ginsberg, Montanelli, Galasso e molti altri. Non c’è più Mario Guida, che quel luogo di Napoli aveva ereditato, nel 1965, dal papà Alfredo.
E’ triste per molti napoletani e amanti di Napoli percorrere Port’Alba e non incontrare più Mario (scomparso nel 2017) che puntualmente alle 7:15 del mattino prendeva il suo primo caffè. Per coloro che speravano nella riapertura arrivaora la notizia che i locali diventeranno probabilmente un negozio di abbigliamento. Quindi, per il 2019: meno cultura e più jeans.
"Dal 1915 è la libreria simbolo di Port'Alba", si leggeva nell'ottoibre del 32013 su la Repubblica, frequentata da migliaia di studenti e lettori napoletani. Ma la scure della crisi si abbatte anche sulle sue serrande, che entro novembre, massimo inizio dicembre si abbasseranno per sempre. Chiude la libreria Guida, un altro pezzo di cultura partenopea che se ne va". E'ra stato infatti appena decretato il fallimento dello storico locale, allora diretto dai fratelli Mario e Giuseppe Guida. "Sopravvive il comparto editoriale. Abbiamo scritto anche al presidente Napolitano, che spesso passa a trovarci. Ma la situazione è tragica", ammetteva Giuseppe. Era da un anno che le banche, dfopo la chiusura dell'altra Guida al Vomero, "temendo il peggio, ci hanno chiesto il reintegro integrale e immediato di tutti gli scoperti di conta, pari a quattro milioni circa. Naturalmente non avremmo potuto coprire in una sola volta una cifra simile".
Si potevano benmdfere gli immobili, del vaore di almeno otto milioni. "Ma i locali sono vincolati dalla soprintendenza come bene culturale e, soprattutto, il Banco di Napoli ha chiesto lo stato di fallimento per la libreria, autorizzato dal giudice, facendo abbassare drasticamente il valore". Così la libreria Guida chiudeva per fallimento, dopo quasi un secolo di attività.
Si potevano benmdfere gli immobili, del vaore di almeno otto milioni. "Ma i locali sono vincolati dalla soprintendenza come bene culturale e, soprattutto, il Banco di Napoli ha chiesto lo stato di fallimento per la libreria, autorizzato dal giudice, facendo abbassare drasticamente il valore". Così la libreria Guida chiudeva per fallimento, dopo quasi un secolo di attività.