Ultime notizie dal fronte delle vendite. Il quotidiano regge. Nell’ultimo anno – e negli ultimi mesi – il record di tenuta e di slancio è senz’altro del Fatto Quotidiano, sia per il mercato cartaceo che per quello digitale. Complessivamente, a tutte le testate sembra aver fatto bene il lockdown. Certo, si sono registrate assenze in edicola, ma sono state compensate dagli acquisti in rete.
Vediamo prima la situazione del cartaceo. Quattro quotidiani hanno aumentato le vendite fra aprile 2109 e aprile 2020: Il Sole 24 Ore, più 7,66%; Il Fatto Quotidiano. più 6; il Messaggero Veneto, più 5; Corriere della Sera, più 0,73. Tutti sono sotto le 200 mila copie. Il quotidiano di via Solferino è primo in classifica con 180.367 copie cartacee quotidiane, la Repubblica è seconda cn 132.527, La Stampa terza con 79.074, Il Messaggero quarto con 53.125, Il Giornale quinto con 38.136.
Bisogna tenere presente che Il Giornale e Il Messaggero vendono in netta prevalenza in edicola, il Corriere e la Repubblica in moderata prevalenza in edicola, mentre Il Fatto vende metà delle sue copie in edicola e l’altra metà in digitale. Il Sole 24 Ore, 103mila copie in digitale e 42 mila in edicola.
Ma la tendenza che conta, qui ed ora – in considerazione della progressiva ma lenta crescita della rete, e del progressivo calo ma anche della persistente vitalità del cartaceo, tanto per cominciare per i conti e il bilancio annuale delle aziende – è la diffusione totale, cioè carta più digitale. E qui bisogna prendere atto della sorprendente performance del Fatto. Nonostante una linea “governativa” che solitamente premia poco le testate che l’assumono, il giornale di Marco Travaglio aveva già segnato un più 14,8% tra febbraio e marzo, e ha registrato ad aprile un a ulteriore crescita del 24%. arrivando a vendere 56.206 copie al giorno.
Sempre per i dati carta+digitale, conduce il Corriere della Sera con 271.253 copie (+4,16 in aprile). La Repubblica insegue con 188.646 copie, guadagnando il 3,5 per cento nell’ultimo mese di direzione Verdelli. Il Giornale diretto da Alessandro Sallusti – che a marzo aveva perduto l’8,18% - si è ripreso in aprile del 7,2%, con 42.813 copie vendute complessivamente. Il Sole 24, più 4,2, con 146.368 copie vendute.
Insomma, in aprile, tutti col segno più. Meno quattro testate: la Gazzetta dello Sport (e si può capire, con il calcio bloccato), l’Avvenire, Il Messaggero e La Stampa. La rosea perde su marzo il 33,4 per cento dopo aver perso il 39,5 a marzo su febbraio.Il quotidiano della Cei (99.857 copie) perde il 5,7 per cento, dopo aver perso anche a marzo. Il quotidiano romano (70.028 copie) perde un altro 3,8 dopo il 17 di marzo. Il quotidiano torinese (118.246 copie) perde un 2,9 per cento dopo aver perso il 5.