Libri

GLI ZOCCOLI DELLE CASTAGNE
di Barbara Ferraro

ROSA ROSSI

Un nome comune di cosa, anzi due. Un’illustrazione. Una libreria. Anzi, no: una casa editrice. Ancora meglio: libreria e casa editrice. Questi sono i tre motivi per cui ho scelto questo libro.
Andiamo per ordine: zoccoli e castagne. Sono questi i nomi che mi hanno attratto, racchiusi nel titolo: Gli zoccoli delle castagne. Un binomio che incuriosisce e suggerisce un mondo superato nei fatti che, nella realtà, bisogna conoscere a fondo (e far conoscere) per poter vivere nel presente (e capire in che guaio noi umani ci siamo cacciati in settanta anni e poco più). Come dire, uno di quei libri che dovrebbero costituire il bagaglio o, meglio ancora, l’attrezzatura, per andare avanti.
Un’illustrazione: per la precisione l’illustrazione di copertina, fronte e retro. Ritrae la facciata di una vecchia casa, di quelle di pietra con l’intonaco scalcinato, che prima o poi, inevitabilmente, rimangono abbandonate, perché sono isolate oppure in un minuscolo borgo, arroccato su un colle; perché non sono adeguate agli standard della vita moderna (acqua corrente, elettricità, ecc.) e costerebbe troppo adeguarle; perché, infine, l’attrattiva della città è forte e le zone isolate vengono abbandonate.
La prima cosa che viene in mente, guardando la copertina, è che il ‘modello’ per il disegno potrebbe essere stato ricavato da una vecchia fotografia, di quelle ingiallite, conservata gelosamente perché racchiude un mondo di ricordi. Oppure che l’illustratrice, Sonia Maria Luce Possentini (soniamarialucepossentini.com) abbia un’immagine simile custodita nelle sue memorie o ancora, che la memoria dell’autrice e quella dell’illustratrice si siano fuse in un’unica memoria fatto di parole e immagini, per qualche magica alchimia.
La casa editrice (readredroad.it) è nata come libreria con un progetto preciso nella mente e nel cuore della protagonista, Daniela Girfatti, una formazione classica al suo attivo, la passione per i libri e l’inguaribile desiderio di diffonderli e farli circolare, mettendo a disposizione di genitori, bambini e ragazzi libri, letture, incontri e giochi in uno spazio accogliente nel cuore di uno storico e popoloso quartiere di Roma, nei pressi di Piazza Bologna.
Poi c’è il quarto motivo, ossia la convinzione che i nonni possano leggere libri per bambini e ragazzi sia per il puro piacere di leggerli - quanti sono i libri per ragazzi che parlano anche agli adulti? Un’infinità, perché in realtà i libri scritti per i ragazzi sono espressione di un mondo adulto filtrato dalla sensibilità di bambino rimasta ancorata nella mente e nel cuore dell’autore - sia in supporto ai genitori nell’incoraggiare alla lettura figli e nipoti.
Già dal primo capitolo ci si trova trasportati in un interno molto essenziale. Lina e i fratelli più piccoli, la mamma, la nonna sono sorpresi in una giornata qualsiasi, in attesa del padre e dello zio, all’ora di pranzo, anch’esso essenziale. Le parole e in disegni (quelli piccoli, ad apertura di ciascun capitolo e le tavole a pagina intera), in perfetta sintonia, lo rappresentano fin nei particolari, evocando i colori della terra del fango del pane … e gli odori (quello del fumo che impregna l’ambiente e le cose, su tutti). Il canto della nonna, in dialetto, conduce il lettore nella terra dove la casa e la famiglia che la abita si trova, in Calabria. È infatti una ninna nanna inserita da Vincenzo Padula (Acri, 1819-1893) in La notte di Natale.
È ottobre. Tempo di castagne e tempo di raccolto. Gli uomini si accordano con il guardiano del proprietario dei castagneti per il salario, senza nessuna possibilità di poter contrattare per non perdere il lavoro. I boschi sono lontani. Il gruppo di lavoratori deve organizzarsi, sistemando in grandi cesti e portando tutto l’occorrente per il tempo in cui starà nei boschi, e mettersi in cammino. Anche Lina, per la prima volta, parte con il padre e lo zio. Per lei è arrivato il momento di diventare adulta.
Il salario è misero. Lo sanno bene. Lo zio, ancora giovane, lo tollera a fatica ma si adatta come tutti. Silenzio da parte dei raccoglitori, prepotenza da parte dei guardiani (e dei proprietari che, direttamente, neppure appaiono).
È un mese e poco più di lavoro stagionale (da quando le castagne cominciano a cadere con il loro riccio a quando anche l’ultima castagna è stata raccolta), dall’alba alla sera, senza nessuna interruzione, in una casa che è poco più di un ricovero, uomini, donne e ragazzini, come Lina. Barbara Ferraro lo narra con ‘semplice profondità’, con parole evocative di un mondo fatto di poche cose fondamentali: un tetto e un focolare, vicinanza al mondo animale e vegetale, zoccoli di legno indispensabili nell’ultima fase della lavorazione delle castagne (la separazione dalle bucce). Esperta di letteratura per l’infanzia, autrice, libraia (atlantidekids.wordpress.com) ha radici calabresi che si palesano nella figura della nonna, forse si incarnano in quella della nipotina, Lina.
Il mondo è cambiato, le radici rimangono, sotterranee ma pervicaci. Ed è importante parlarne. Capire quel passato può aiutare a comprendere come, nell’arco di sole tre generazioni, la vita sia diventata molto più semplice per tanti, tantissimi. Ma anche per capire come la semplificazione avviene a spese di altri che non vediamo e di cui non ci preoccupiamo e, in ogni caso, a danno dell’ambiente. Gli zoccoli delle castagne è un ottimo ‘bagaglio’ per avviare alla comprensione del mondo come era, del mondo come è diventato e di come vorremmo che fosse, più equilibrato e meglio distribuito.

---

Gli zoccoli delle castagne
Autore: Barbara Ferraro
Illustratore: Sonia Maria Luce Possentini
Editore: Read Red Road 2020

 

 

 

Libri più recenti